venerdì 25 maggio 2012

Spaghetti con le vongole fuiùte (fuggite)


Spaghetti con le vongole fuiùte (fuggite)


Dai tempi dei romani, e fino al '600, i napoletani vennero soprannominati "mangiatori di foglie" perché, nonostante avessero a disposizione un mare pescosissimo e coltivazioni di ostriche e altri mitili nella zona di Lucrino, il popolo poteva permettersi solo le verdure per cucinare i piatti di tutti i giorni.





Quando nel '700 si diffuse l'uso della pasta, che sostituì i vegetali come piatto principale, furono soprannominati "mangia maccheroni", e furono creati condimenti a base vegetale (verdure fritte come zucchine o melanzane) e sughi (il più famoso col pomodoro ma anche altri fatti con molto olio che viene aromatizzato con poche quantità di prodotti ittici). Nacquero così gli spaghetti a vongole, dove ne basta un pugno per profumare la pasta, o con ciuffi di calamari (tentacoli), teste di gamberi o altri scarti di lavorazione.

In questi tempi di crisi si può riproporre un piatto molto semplice che ha il profumo di mare e si prepara nel tempo di cottura degli spaghetti.

4 porzioni
Lessare 400 gr. di spaghetti in acqua salata, in una padella far soffriggere una dose generosa di olio e 2/3 spicchi d'aglio, quando l'aglio è biondo togliere la padella dal fuoco ed aggiungere abbondante prezzemolo tritato grossolanamente. Condire la pasta.
E le vongole? Fuiùte!

2 commenti:

  1. Niente primo oggi,direttamente barbecue di orate, gamberoni e calamari con insalata di patate al prezzemolo o con maionese!

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Credo nell' automoderazione, non deludermi.